Anya Cosmetiques: efficienza e qualità grazie al software MES

Intervista a Anya Cosmetiques Srl
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabio Cotterle, Innovation manager di Revor Holding Srl, per parlare del progetto MES realizzato in ANYA Cosmetiques Srl, azienda pavese che progetta e realizza cosmetici con la logica esclusiva del B2B per il mercato cosmetico, farmaceutico e del make-up
Buongiorno Fabio. Prima di cominciare, ti va di raccontarci quando è iniziato il vostro processo di digitalizzazione e perché?
Fabio: Il progetto MES nasce con lo scopo di avere un sistema informativo integrato che copra tutti i processi aziendali: il MES diventa, nella nostra visione, l’interfaccia di comunicazione bidirezionale tra le macchine e il sistema gestionale.
Nel 2023 è stata acquisita Anya e con l’obiettivo di internalizzare maggiormente il processo di confezionamento sono stati fatti investimenti su due nuovi macchinari.
Il processo di digitalizzazione è dunque iniziato interconnettendo questi macchinari in ottica 4.0, e su questo ringrazio Daniele Ruggeri di Cosmatic Srl che ci ha supportato nelle modifiche necessarie ai plc.
Quale era il principale obiettivo?
Fabio: Innanzitutto una raccolta puntuale dei dati relativi ai fermi macchina. Spesso i fermi sono causati da interruzioni di corrente e, quando capitano durante un turno non sorvegliato, generano ritardi e di conseguenza sono un costo per l’azienda.
Il MES poi svolge il ruolo di schedulatore della produzione senza elaborazione di dati e quindi non creando interferenze a livello informativo con il sistema gestionale.
Abbiamo quindi scelto di adottare una soluzione di MES completa e altamente personalizzabile, consapevoli che nella fase iniziale ci sarebbe servita per rispettare i requisiti della 4.0, ma che poi avremmo sfruttato le funzionalità per digitalizzare tutta la supply chain.
A che punto siamo nel progetto?
Fabio: Il progetto, terminata la fase di interconnessione delle prime due macchine, è ora nella fase più propriamente MES. Questo per farsi sì che il sistema diventi un vero e proprio gestionale di fabbrica.
Il passo successivo sarà quello di integrare il sistema gestionale e far sì che ERP e MES comunichino in maniera bidirezionale per gestire la programmazione della produzione, gli avanzamenti, la gestione degli impegni e degli scarichi di produzione, fino alla gestione completa degli ordini di manutenzione.
In futuro sarà realizzato un nuovo capannone, saranno acquistati nuovi macchinari in ottica 5.0 e quindi sarà gestito il monitoraggio dei consumi finalizzato a consuntivare industrialmente i consumi correlando i dati di lavorazione ai dati energetici.
E’ importante per noi anche sapere i costi industriali per definire le politiche di prezzo al cliente.
Qual è l’obiettivo più importante raggiunto tra questi citati?
Fabio: Aver definire in modo preciso le fasi in vista dell’installazione del nuovo sistema gestionale. La completa digitalizzazione della OEE, ovvero tramite l’adozione di questo sistema innovativo, possiamo monitorare in tempo reale il WIP (work in progress) dell’area produttiva e gestire in modo automatico scorte di lavorazione, ordini e cicli di produzione.
Ci ha convinto il motore che gestisce le interconnessioni, ovvero AreaM2M. Benché equipaggiate con diverse elettroniche e diversi linguaggi di programmazione, la scelta del protocollo OPC-UA ha permesso di uniformare il sistema di trasmissione e raccolta dati per tutte le macchine.
Quali sono i prossimi passi?
Fabio: In futuro si utilizzerà il MES anche ai fini di gestire la manutenzione predittiva da abbinare alla manutenzione ordinaria. Inoltre, lavorando su due turni, si vuole verificare la qualità in termini di fermi e causali di fermo in modo da ottimizzare la produttività.
L’obiettivo finale è quello di arrivare alla Smart Factory in cui ogni processo viene gestito in maniera digitale, senza più carta o procedure manuali. In questa ottica integreremo il MES con il sistema di Monitoraggio Energetico attualmente in uso al fine di determinare i consumi puntuali di ogni lotto prodotto, verificare gli scostamenti tra consumi teorici e consumi effettivi e infine avere una visione a 360 gradi dell’efficienza energetica dell’intera azienda.
Ci piace questo concetto. Con Industria 5.0 si sta passando dal concetto di Smart Factory a quello di Smart Society. Voi come vi state muovendo sul fronte sostenibilità, ESG e decarbonizzazione?
Fabio: Da una parte la carenza di personale e di figure specializzate, sta obbligandoci ad automatizzare con ancora più forza e velocità. Dall’altra crediamo che con le continue crisi (energetica, pandemica, guerre) sarà obbligatorio essere flessibili e rapidi nel cogliere i cambiamenti e sfruttare le opportunità. La sostenibilità, che è una responsabilità ambientale sia delle imprese sia dei consumatori, avrà impatto sul mercato e porterà benefici a chi saprà adeguarsi rapidamente e noi lo stiamo già facendo.
Per questo stiamo predisponendo la pratica per aderire al piano transizione 5.0.
Grazie Fabio