Stiamo preparando una serie di articoli focalizzati sul tema M2M e IoT con l’obiettivo di trattare aspetti sia di carattere generale che tecnici, arrivando a fare esempi concreti dei protocolli sin’ora utilizzati. In questo primo numero andremo a delineare le differenze tra M2M e IoT, e l’infrastruttura del servizio in cloud per il controllo da remoto: un’ importante prefazione per questo vasto mondo!
Le tecnologie M2M (Machine to Machine) e IoT (Internet of Things) sono state recentemente accostate al concetto di quarta rivoluzione industriale, più comunemente conosciuta come “Industry 4.0”. Il nome è nato nel 2011 da un progetto promosso da uomini d’affari, politici e accademici con l’obiettivo di potenziare la competitività e l’efficienza delle industrie manifatturiere tedesche attraverso l’incremento dell’integrazione di sistemi ciber-fisici nei processi industriali.
Le applicazioni M2M si sono affermate con maggiore enfasi nel settore dell’ automazione e in molteplici comparti industriali, mentre quelle dell’ IoT si sono rese più applicabili nel mondo delle smart grid e smart city (città intelligenti). L’ IoT corrisponde all’evoluzione del mondo M2M su scala più alta, dove il numero dei sensori é decisamente maggiore e l’intelligenza che governa questa grande rete é però molto più elementare ed é destinata ad un mercato orientato alla persona e non all’azienda.
In entrambi i casi si tratta di controllo remoto che permette la gestione e l’analisi di dispositivi e processi in real-time.
Un esempio semplice di monitoraggio aziendale da remoto può essere la segnalazione dei livelli di distribuzione da parte di un distributore automatico al fornitore del servizio. In casi più complessi le tecnologie M2M permettono il controllo completo del magazzino, del traffico, dei servizi logistici o anche dell’intera supply chain.
Il sistema mostrato dalla figura 1 è in cloud based e permette di visualizzare l’evoluzione dei dati in tempo reale e di gestire interamente i dispositivi da Smartphone e Tablet tramite un’APP creata ad-hoc. I dispositivi utilizzati in diversi settori come quello sanitario, industriale, smart grid, automotive ecc. sono connessi all’infrastruttura IT dell’azienda attraverso sensori (anche RFID) e una connessione Wi – Fi o collegamento di comunicazione GPRS/GSM.
Un ruolo chiave è del software programmato per aiutare un dispositivo di rete di interpretare i dati e prendere decisioni. Le reti neurali, una delle tecniche di apprendimento della macchine, vanno inserite in questo contesto. Le macchine, attraverso software installati, raccolgono informazioni e prendono decisioni intelligenti considerando anche dati storici.
Le informazioni raccolte attraverso una strategia di business intelligence sono utili per incrementare il vantaggio competitivo e la qualità del servizio e/o del prodotto.
Un’infrastruttura M2M è un valore aggiunto per l’azienda perché consente d’ anticipare le necessità, prevedere l’andamento e ottimizzare il flusso di business o poterlo tarare in maniera dinamica in base a una serie di sensori che possono fare mutare le caratteristiche decisionali.
Vi aspettiamo alla lettura del prossimo articolo “Le statistiche del mercato Internet of Things”.