Eurovetrocap SpA logo
INVERNIZZI logo

Il percorso di digitalizzazione di un’azienda manifatturiera

Famiglia Invernizzi

Intervista a Invernizzi SpA

Abbiamo avuto l’onore e il piacere di intervistare la Dott.ssa Laura Invernizzi e l’Ing. Giuseppe Invernizzi, membri del CDA di Invernizzi SpA e figli di Giorgio, presidente del CDA

Abbiamo parlato della collaborazione iniziata 5 anni fa, definendo una RoadMap IT quinquennale, degli sviluppi attuali e di cosa avverrà in futuro.

Buongiorno Laura e Giuseppe, prima di cominciare, vi va di raccontarci cos’è oggi la Invernizzi SpA?

Laura: Invernizzi SpA oggi è una società di primo piano solidamente affermata sul mercato domestico ed internazionale. Opera nel settore della prima lavorazione del legno e produce sia pannelli compensati sia pannelli truciolari. Questa dicotomia ha rappresentato e ancora rappresenta il principale vantaggio competitivo sul mercato grazie alla perfetta complementarità delle due linee produttive: una dedicata alla produzione dei compensati e l’altra alla produzione dei truciolari.

Giuseppe: E’ per noi un punto fermo utilizzare solo pioppi prodotti dall’Azienda Agricola “Maria Luisa Rosseghini”, sempre parte del nostro gruppo, in modo da garantire la massima sostenibilità nel pieno rispetto degli equilibri sociali, ambientali ed economici. L’azienda agricola conduce circa 200 ettari, costituiti da piantagioni di pioppi ubicati in Provincia di Mantova, Parma e Cremona. La gestione dei pioppeti risponde ai criteri di gestione forestale responsabile, secondo la catena di custodia FSC®, che valorizza anche i servizi ecosistemici che ne derivano, come quelli relativi alla conservazione della biodiversità, sequestro e stoccaggio del carbonio, conservazione del suolo e servizi ricreativi.

Grazie Laura, grazie Giuseppe. Ora veniamo al processo di digitalizzazione. Qual è stato il primo passo della Road Map IT?

Giuseppe: Il progetto di digitalizzazione di Invernizzi SpA nasce 5 anni fa quando è stato acquistato un nuovo macchinario, una sfogliatrice Raute. E’ stata la prima macchina interconnessa e ci ha permesso di comprendere l’importanza di avere un sistema MES (Manufacturing Execution System) per la pianificazione della produzione e per gli avanzamenti. L’obiettivo era ottimizzare le attività produttive della nuova macchina ma ben presto si è trasformato nella digitalizzazione dell’intera produzione.

Perché una Road Map IT di 5 anni?

Laura: Ci siamo resi conto che per un’azienda come la nostra, era fondamentale affrontare ogni aspetto relativo ai Sistemi Informativi e ci serviva una regia. Abbiamo identificato Area Group come il partner perfetto, sia per la vicinanza geografica sia per le competenze sia soprattutto per la capacità di fungere da capo commessa e coordinare gli altri fornitori. Questo è stato subito identificato come un plus: Area Group può occuparsi di infrastruttura e interfacciarsi coi nostri fornitori, definendo dimensionamento e scelte applicative compatibili con un obiettivo a medio-lungo periodo.

Giuseppe: Sono stati così definiti degli step legati alla Cyber Security, alla Disaster Recovery e alla Business Continuity fino all’Iperconvergenza dei server. E’ stato fatto un censimento delle licenze software, office e industriali, fino a una ridefinizione del digital workspace complessivo. Il primo step è stato dunque mettere in sicurezza le caselle postali e i server di rete. Poi abbiamo proceduto con una lenta ma inesorabile pulizia dei file Excel che proliferavano in azienda.

Laura: Avendo una prima macchina interconnessa e avendo dunque in casa un applicativo MES, è stato naturale a quel punto procedere con le altre macchine di produzione.

Quindi dopo un primo periodo di assesment informatico, se così possiamo dire, avete iniziato a sviluppare il MES?

Giuseppe: Il primo passo progettuale è stata l’interconnessione dei macchinari delle varie linee di lavorazione (sfogliatrice Raute, essiccatrice Angelo Cremona, macinatrice Dopstat, incollatrice Polima, impacchettatrice Solmec). Grazie al software MES è stato possibile comunicare tra più di una decina tra PLC ed HMI di diversi marchi e con diversi protocolli di comunicazione. Completate le interconnessioni, è iniziata la fase di configurazione vera e propria del MES.

Laura: La disponibilità di così tanti dati, in tempo reale, ci ha spinto a rivalutare le logiche di tracciabilità poiché gli indicatori di performance (KPI) che volevamo ottenere erano legati sia all’efficienza produttiva, sia alla resa della materia prima.

Giuseppe: Così, ogni volta che viene generato un bancale completo di pannelli di compensato, il PLC della macchina fornisce l’impulso di generazione dell’etichetta barcode, l’operatore preleva l’etichetta con il codice a barre e la applica sul bancale.

Laura: Abbiamo infine personalizzato il MES in modo che l’attività di programmazione della produzione possa essere fatta attraverso i monitor touch di ogni postazione operatore: l’operatore può impostare le code di lavorazione delle operazioni della giornata, inserendo le dimensioni dei pannelli da produrre e il numero di fogli dai quali devono essere composti.

Giuseppe: Attraverso questa soluzione, oltre a poter gestire la tracciabilità dei bancali, si è sempre consapevoli dell’andamento della produzione, in base alle dimensioni dei pannelli posti e del numero di fogli dai quali sono formati. Oggi dunque tramite il sistema MES abbiamo ottenuto: gestione della produzione, raccolta dati di produzione e dashboard di monitoraggio e controllo

In futuro avremo la standardizzazione dei report di produzione a supporto del decision-making e la comunicazione con il sistema gestionale (ERP) per costificare le commesse (consuntivazione industriale).

Quanto è durato il progetto MES e a che punto siete?

Giuseppe: Il progetto è durato sei mesi e Area Group ha seguito ogni fase, dall’analisi preliminare alla software selection, fino alla scelta dell’hardware (stampanti, totem). Area Group ci ha seguito anche sul fronte marketing, dandoci supporto nell’aggiornamento del sito WEB e fornendoci spunti utili per definire campagne di social media marketing, in particolare la pagina aziendale di Linkedin. Sia nel sito sia sui social media, la nostra necessità è evidenziare le certificazioni e la circolarità della nostra azienda: produciamo i pioppi che poi vengono sfogliati e lavorati fino ad arrivare ai pannelli che vengono venduti.

Laura: Per Invernizzi SpA, che possiede già una mezza dozzina di certificazioni di prodotto e ambientali, è una necessità poter ridurre al minimo l’impatto ambientale e avere dei dati certificati che lo comprovano. Ecco perché nella Road Map IT nel 2024 è previsto un progetto di monitoraggio energetico.

Ottimo ma ne parliamo tra poco. A oggi qual è l’obiettivo più importante raggiunto?

Giuseppe: La completa visione della produzione e la tracciabilità senza dubbio. Anche se l’obiettivo principale resta quello di rendere le condizioni di lavoro degli operatori le più serene possibili e garantire la massima veridicità dei risultati attesi per quanto concerne la profittabilità degli ordini.

Quali sono state le criticità incontrate durante la realizzazione del MES?

Giuseppe: La sfida più complessa ha riguardato la raccolta dati centralizzata: la scelta di un sistema che potesse comunicare con differenti protocolli di rete ha permesso di gestire al meglio la trasmissione e la raccolta dati per tutte le macchine presenti in azienda.

Quali sono i prossimi passi?

Laura: I prossimi step riguarderanno la Business Intelligence e il monitoraggio energetico. In particolare, per noi che abbiamo investito in una centrale a biomassa e che siamo profondamente orientati alla sostenibilità e alla circolarità energetica, è fondamentale correlare i dati di resa produttiva ai dati di consumo, in modo che sia tracciabile e identificabile il costo energetico di ogni lotto prodotto.

Ultima domanda. Continuando a parlare di futuro, come credete che cambierà il mondo del lavoro nei prossimi anni?

Giuseppe: Non ho la sfera di cristallo ma la sensazione è che certe tendenze diventeranno prassi: le aziende dovranno essere in grado di adattarsi velocemente ai cambiamenti, sfruttando le nuove tecnologie e cogliendo le nuove opportunità che si presentano ogni volta che il mercato viene scosso, che sia una pandemia o una bolla.

Laura: Dovranno crescere le competenze digitali, anche e soprattutto all’interno delle aziende. Quindi sempre più formazione continua e  in generale professionisti con competenze digitali avanzate. L’altro fronte che non può non essere di tendenza è la sostenibilità ambientale. La sostenibilità intesa come responsabilità ambientale delle imprese. Noi, come Invernizzi SpA e come Azienda Agricola Rosseghini, siamo profondamente coinvolti e ci siamo fatti portavoce di questa forte necessità di rispetto della natura, di economia circolare e di monitor energetico.

 
Grazie Laura, grazie Giuseppe. 

Laura, Giuseppe: Grazie a voi.

Invernizzi SpA, azienda nel settore manifatturiero
Invernizzi SpA, azienda nel settore manifatturiero

Potrebbe interessarti:

Hai bisogno di qualche informazione in più?