Continua la transizione 4.0: credito d'imposta al 50%
Politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti: queste sono le principali tematiche che affronta il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 2 maggio 2022.
L’obiettivo del decreto è contrastare gli effetti derivanti dalla crisi politica e militare in Ucraina, potenziando le misure per assicurare liquidità alle imprese, fronteggiare il rincaro delle materie prime e dei materiali da costruzione, assicurare produttività e attrazione degli investimenti.
Credito d’imposta per beni immateriali al 50%
Il credito d’imposta per i beni immateriali 4.0 si rafforza: se prima i beni immateriali non avevano la giusta considerazione, ora con l’introduzione di nuove misure finalizzate all’implementazione del processo tecnologico 4.0 e alla crescita della digitalizzazione delle PMI, hanno acquisito importanza.
Le imprese che effettuano investimenti di beni immateriali 4.0, previsti nell’allegato B della L11 hanno diritto ad un credito d’imposta pari al 50%.
Gli investimenti devono essere effettuati dal 1/1/2022 fino al 31/12/2022.
Formazione 4.0
Protagonista di questa transizione, non è solo il credito d’imposta per i beni immateriali 4.0, ma anche la formazione dei dipendenti in ambito tecnologico.
Il processo di trasformazione digitale richiede l’innovazione dei modelli produttivi delle imprese e la formazione del personale dipendente in ambito 4.0, per garantire il consolidamento delle competenze tecnologiche.
Le attività formative devono essere erogate da soggetti individuati con decreto dal MISE e le competenze acquisite dai lavoratori certificate sempre secondo le modalità stabilite dal medesimo decreto.